“Strigoi…Strigoi”: esoterismo, psicologia e mistero nel romanzo d’esordio di Anja Zobin
di Claudio Bisiani
Trieste (TS) – «Non siamo noi che scegliamo di chi innamorarci, è l’Amore che ti sceglie». Il richiamo al mito classico dell’ermafrodito descritto nel “Simposio” di Platone – quello delle due metà che, secondo il racconto di Aristofane, vagano nel mondo con il desiderio insopprimibile di ricongiungersi – è uno degli indizi chiave per dipanare l’avvincente trama del romanzo thriller “Strigoi… Strigoi”, opera prima della giovane scrittrice triestina Anja Zobin. Un giallo a tinte forti, calato in atmosfere noir, cupe e suggestive, intriso di mistero e di richiami all’esoterismo, alla storia e alla magia. Ma venato pure di complesse sfaccettature psicologiche, che emergono attraverso gli enigmatici personaggi che animano una narrazione intensa e dal ritmo incalzante. Una storia di “eros e thanatos” che coinvolge, appassiona e corre sempre in bilico fra passato e presente, fra apparenza e realtà, fra antiche superstizioni e ataviche paure.
“Strigoi… Strigoi” fin dalle prime righe immerge il lettore in scenari di taglio surrealista, in ambientazioni quasi oniriche e impalpabili che rievocano – mutatis mutandis – il genio creativo di David Lynch e la straordinaria serie televisiva da lui diretta, “I segreti di Twin Peaks”, autentico cult che spopolò negli anni Novanta. Descrizioni fortemente evocative, agili ma al contempo accurate, mai banali o ridondanti, che una dopo l’altra danno forma ai personaggi e ai luoghi, inquietanti entrambi, che costituiscono i sapori più speziati del racconto. In modo così intenso ed efficace da riuscire quasi a percepire, tra le pagine del libro, il clima umido autunnale della verde provincia americana e il gusto inconfondibile di quelle ambigue ed enigmatiche atmosfere. Luoghi apparentemente tranquilli, ma che nascondono spesso tanti scheletri nell’armadio: ignoranza, bigottismo, ipocrisia, conformismo, segreti inconfessati e perfino tragedie dimenticate. O per meglio dire, che bisogna dimenticare e fingere che non siano mai accadute. Perché in questi luoghi “ai confini della realtà” è difficile stabilire con precisione il limite netto fra ciò che è e ciò che appare, tra maschera e volto, tra realtà empirica e sensazione istintuale, tra sogno premonitore e tangibile materialità. L’unica certezza che resta è il mistero – che aleggia incontrastato ovunque – unito a quel senso d’impercettibile che in un battito di ciglia può essere spazzato via e può trasformarsi in qualcosa di assai meno evanescente e metafisico. Come quando, ad esempio, entra in scena “sorella morte” e il ritrovamento del corpo senza vita di una diciassettenne dai capelli lunghi e biondi sconvolge la monotona routine di Burncreek, piccola cittadina del Maryland.
La vittima, un’adolescente di nome Jenny, è la figlia «viziata, impertinente e fanatica» del sindaco del paese Calvin Farrell. La ragazza, appassionata di leggende antiche e dedita a pratiche magiche, viene trovata avvelenata nel cimitero dismesso del paese con addosso pochi vestiti e una “S” marchiata a fuoco sul petto. La lettera, dalle estremità triangolari e inserita in un cerchio, si rivela un simbolo esoterico – simile al pentacolo – usato nel Seicento dal giudice inquisitore del luogo per bollare di stregoneria cinque giovani donne che proprio lì furono bruciate e poi sepolte. Una di esse, Mary Jane Marley, sulla tomba della quale viene ritrovato il corpo di Jenny, viene ancora oggi ricordata in paese per aver lanciato una violenta maledizione contro i discendenti del giudice e verso gli abitanti di Burncreek che approvarono la sua condanna.
Sulle assi scricchiolanti di questo palcoscenico tetro e minaccioso – attraversato da strani personaggi, tra cui un gruppo di adolescenti che praticano l’esoterismo e perfino fantasmi (“strigoi”, le anime tormentate dei morti) che vagano in paese e nel locale Museo delle Streghe – si trova ad agire il detective Mark Connelly, «un realista che non giudica», una sorta di Dylan Dog in versione “stars and stripes”, che assieme alla ricercatrice e studiosa Kate Canfield sarà chiamato a dipanare l’aggrovigliata matassa di un omicidio che affonda le sue radici nel passato.
Un passato lontano di secoli o molto più recente che riemerge all’improvviso? La conseguenza della maledizione di una strega o solo il “gioco magico” di cinque ragazze che si è trasformato in tragedia? Il gesto estemporaneo di uno psicopatico o più semplicemente il suicidio di un’adolescente ribelle e problematica? O ancora la risposta «disperata e imponderabile» di chi approfitta dell’ignoranza e delle superstizioni popolari per difendere il suo “Amore”, la sua “metà” finalmente raggiunta?
Un puzzle intricatissimo, avvincente e aperto a mille interpretazioni, che tassello dopo tassello il caparbio investigatore riuscirà con fatica a ricomporre. Anche con l’aiuto di strane premonizioni, che si riveleranno una sorta di messaggio subliminale. Intuizioni senza apparente fondamento, che diventeranno sempre più «lampi di senso, ragioni che superano la normale comprensione del mondo». Intuizioni che alzeranno il velo su una storia di amore “malato”, di gelosia, di possesso e disperata ossessione che riaffiora in tutta la sua lacerante morbosità.
Romanzi di questo genere, letterariamente parlando, corrono il rischio d’inciampare sovente nel banale, di essere ripetitivi e risultare alla fine troppo scontati. A maggior ragione se si considera la massiccia quantità di proposte editoriali che negli ultimi anni hanno visto – e vedono (ahimè!) ancora – nel ruolo di eroi maghi e maghetti, streghe e streghette, vampiri e vampiresse, investigatori “belli e dannati” o detective “dell’impossibile” alle prese con misteri ultraterreni, leggende antiche, poteri arcani, segreti vaticani, forze occulte e fenomeni paranormali. Spesso un “melting pot” ribollito di giallo, romanzo storico, thriller, noir, dark, fantasy, horror et similia che probabilmente attira ancora tanti lettori e appassionati, ma di cui in molti casi – con buona pace di Dan Brown, Clive Cussler, James Rollins & co. – si farebbe volentieri anche a meno.
Ma c’è sempre un “ma”. C’è sempre un’eccezione che conferma la regola. “Strigoi… Strigoi” di Anja Zobin rientra con pieno diritto in questo “ma” e fa eccezione. Perché il romanzo mantiene una sua netta fisionomia, un rigore narrativo impeccabile e quindi una personalità matura, ma anche un’ingenua freschezza – dovuta alla giovanissima età dell’autrice – che lo rende del tutto unico, diverso e spontaneo. Perché la vera, grande abilità di uno scrittore, come la capacità di ogni creativo in qualsiasi forma d’arte, è quella di riuscire a raccontare qualcosa – anche di già letto e riletto mille volte – in modo nuovo, spiazzante e originale rispetto tutti gli altri. Per ottenere in fondo lo scopo precipuo e più agognato da un narratore: appassionare, sorprendere e catturate il lettore dalla prima all’ultima riga. Scopo che il romanzo d’esordio di Anja Zobin ha pienamente raggiunto.
“Strigoi… Strigoi” di Anja Zobin è pubblicato da Iris 4 Edizioni di Roma.
Da FvgNews.it
Recensione Il Flauto di Pan Blogspot
di Sara Cuscito
Il corpo di Jenny, la figlia del sindaco, viene ritrovato privo di vita nel cimitero di Burncreek. Il cadavere giace con il volto sul terreno tra cinque tombe del ‘600, ha braccia e gambe aperte e nessun apparente segno di violenza. Tutto fa pensare a un gioco riuscito male, eppure il detective Mark Connelly non ne è così sicuro.
Un marchio sul petto della ragazza e le tracce di avvelenamento da digitalis purpurea portano alla luce una nuova pista, quella dell’omicidio rituale.
Il simbolo impresso sul corpo della ragazza è quello che l’Inquisizione imprimeva sul corpo delle “streghe” prima di processarle e metterle al rogo.
Grazie all’aiuto della storica Kate, Connelly scoprirà che le cinque tombe del ‘600 su cui è stata ritrovata la vittima appartengono a cinque giovani donne accusate di stregoneria. Burncreek mostrerà così la sua vera natura di centro della caccia alle streghe, cittadina di mistero e orrore che, nulla ha da invidiare a Salem.
La trama si infittirà ancor di più quando sullo sfondo compariranno misteriosi alberi genealogici e inquietanti biglietti scritti dallo Scorbutico, il custode del cimitero, che farneticano di Jenny, le sue amiche e streghe che ritornano…
Un romanzo carico di mistero e storia che appassiona sin dalla prima pagina, Strigoi…Strigoi si lascia leggere tutto d’un fiato. Anja Zobin ha saputo mescolare gli elementi tipici del thriller con quella giusta dose di mistero e storia, ottenendo la ricetta perfetta per un libro che sa farsi amare.
Originale e interessante per i suoi innumerevoli spunti di riflessione, Strigoi…Strigoi mostra il lato oscuro di una piccola cittadina, apparentemente tranquilla, che nel passato cela la chiave di una crudeltà attuale.
L’autrice è stata abile nel non confondere il lettore, distinguendo bene satanismo, neopaganesimo e semplice miscuglio senza cognizione di causa. Nel romanzo vengono menzionate la Wicca e il neopaganesimo senza ricorrere in banali errori e luoghi comuni ma, piuttosto, rendendo giustizia e descrivendole per quello che davvero sono.
Imparerete molto sulle pratiche dell’Inquisizione nel ‘600, sulla prassi dei processi alle streghe e sulle torture. Quello che troverete in questo libro va oltre le solite storie che ci propinano i documentari e gli altri romanzi sull’argomento, scoprirete molto di più, scoprirete quello che accadeva davvero alle donne accusate di stregoneria.
Per gli appassionati di thriller, mistero e storia questo è sicuramente il romanzo più adatto. Una volta cominciato a leggerlo…brucerete dalla voglia di continuare!
http://il-flauto-di-pan.blogspot.it/2013/07/recensione-strigoi-strigoi.html
“Strigoi…Strigoi”, il giallo misterioso raccontato da Anja Zobin
Giovedì 26 settembre, alle ore 18.00, la presentazione del libro alla libreria Ubik di Trieste
Un omicidio avvolto nel mistero. Un detective che indaga e incontra, sulla sua strada, antiche storie di streghe e maledizioni. Un giallo che si risolve, ma che lascia presagire un seguito. Tutto questo è Strigoi…Strigoi (Iris4 Edizioni) opera prima della scrittrice muggesana Anja Zobin che riesce, in un centinaio di pagine, a dare vita a un romanzo intenso e intrigante, capace di coinvolgere il lettore grazie a uno stile di scrittura quasi cinematografico.
Sin dall’inizio, infatti, si viene catapultati in una scena molto intensa, che fa presagire come il romanzo sarà un susseguirsi di emozioni: promessa mantenuta da Zobin che dà vita a un giallo con riferimenti storici ed esoterici, strutturato come se fosse una sceneggiatura di un film. Le precise e attente descrizioni dell’ambiente e delle atmosfere che caratterizzano il paesino di Burncreek, nel Maryland, si alternano ai dialoghi serrati e vivaci tra i protagonisti della storia, primo fra tutti il detective Mark Connelly.
L’autrice racconta così la storia di un omicidio misterioso, avvenuto in un cimitero che custodisce segreti ed episodi solo apparentemente dimenticati, ma che ritornano prepotentemente in scena, sconvolgendo la vita della tranquilla cittadina americana. Una cittadina che nel suo passato ha vissuto momenti di isteria e di paura e che non sembra averli dimenticati.
Strigoi…Strigoi risulta un romanzo estremamente avvincente, costruito abilmente per fornire elementi in parte fuorvianti al lettore, che fino all’ultimo viene sorpreso dagli abili colpi di scena pensati da Anja Zobin. Un’ottima opera prima che potrebbe rappresentare un punto di partenza molto interessante per un’autrice in grado di raccontare storie intriganti con uno stile molto coinvolgente.
L’intervista all’autrice
Muggesana, classe 1984, Anja Zobin si è laureata in Scienze dei Beni Culturali e in questa intervista racconta la genesi di Strigoi…Strigoi e progetti futuri.
Quando e perché ha iniziato a scrivere Strigoi…Strigoi?
Ho iniziato a scriverlo all’incirca due anni fa e la stesura, tra varie pause e riletture, è durata per un anno circa. Era da tempo che avevo l’intenzione non solo di scrivere, ma anche finalmente di pubblicare un romanzo che fosse un intreccio di storia, giallo ed esoterismo, perché questo rappresenta un mix che mi affascina molto. Ma soprattutto perché mi sembrava che fosse arrivato il momento di smetterla di scrivere solo per me, sentivo il desiderio di donare in qualche modo anche agli altri le cose che scrivevo. Sapevo che per alcuni il libro avrebbe potuto rappresentare semplicemente un giallo con cui passare, si spera piacevolmente, il tempo o magari qualcuno ne avrebbe tratto qualcosa in più, come degli spunti di riflessione.
Nel libro ci sono riferimenti sia storici che esoterici, immagino lei abbia fatto un lavoro di ricerca su questi temi? È un’appassionata di questi argomenti?
Ho fatto diverse ricerche per poter scrivere questo libro sia storiche come le vicende di Salem o il fenomeno della stregoneria e l’inquisizione, sia esoteriche come la magia. Sia la storia che l’esoterismo mi appassionano sin da piccola. La prima l’ho scelta anche come percorso di studio, essendomi laureata in Scienze dei Beni Culturali con indirizzo archeologico. L’esoterismo invece rappresenta una passione anche più grande che mi porta a leggere e studiare temi di ogni tipo: dalla magia alla numerologia, passando per spiritualità, filosofie orientali, divinazione, alchimia. Insomma il mistero e l’arcano mi affascinano molto.
Quali sono, se ce ne sono, i suoi autori preferiti?
Mi piace leggere diversi autori, trovo sia interessante anche vedere la tecnica che i grandi nomi dei bestellers internazionali usano per imbastire una trama, notare lo stile che distingue l’uno dall’altro. In ogni caso mi piace leggere, ma quando scelgo un libro non lo faccio in base al nome dell’autore: se la storia mi appassiona lo leggo, altrimenti no. Ci sono molti scrittori magari poco noti ma che scrivono libri che mi piacciono, come possono esserci nomi famosi i cui libri non mi entusiasmano.
Anche le serie televisive hanno avuto un’influenza?
La primissima serie tv che mi ha spinto non solo ad amare questo genere ma addirittura a scrivere un giallo, e lo ha fatto quando avevo soli 8 anni, è stata La signora in giallo. Mi ha fatta appassionare a questo genere e mi ha insegnato una delle regole più importanti…fino alla fine non si deve capire chi è l’assassino. Devo dire poi che mi piacciono molto e seguo tanti telefilm, forse troppi, polizieschi come Criminal Minds, i vari CSI, NCIS, Castle, Bones e chi più ne ha più ne metta e ognuno a modo loro insegna o ispira.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Sicuramente un sequel, perché ci sono ancora determinati elementi che nel romanzo non hanno avuto una risposta e poi penso a nuove indagini per il detective. Ma, essendo agli inizi, mi piacerebbe anche sperimentare un po’ e vedere dove mi porta la scrittura. Per adesso continuo con i noir, ma in futuro chissà.
Ci saranno delle presentazioni del libro in zona?
Giovedì 26 settembre alle ore 18.00 ci sarà la presentazione del libro alla libreria Ubik in Galleria Tergesteo con l’intervento del giornalista Francesco Cardella. In ottobre/novembre ne farò una a Muggia, nel comune in cui abito, e il 15 novembre alle 18.30 all’Auditorium a Ronchi dei Legionari.
Effedì
La Voce di Trieste
Jenny, un delitto fra rituali e stregoneria
Il delitto di Jenny, adolescente di una cittadina del Maryland, il cui corpo, marchiato a fuoco, è rinvenuto all’interno di un cimitero del Seicento. Un nuovo problema da risolvere ma dai tratti inediti per il tormentato detective Mark Connelly, costretto ad indagare orientandosi tra le parvenze del caso disegnate da rituali, codici esoterici e legami con la stregoneria. Gioca su questa scacchiera il primo romanzo della triestina Anja Zobin, “Strigoi… Strigoi” (Ed. Iris4, collana Arcanum), romanzo che strizza l’occhio al noir ma che trova un agile respiro anche tra le pieghe di un filo didattico, articolato tra le anime che vagano nel macrocosmo dell’esoterismo. Evocazioni, sigilli da codificare ma soprattutto il tema della stregoneria, ben dipanato attraverso sia la forza di spunti storici che di una lettura che riflette concezioni poco arcane e sempre attuali, con temi che spaziano tra il malcostume, peccati, debolezze e violenze che non sposano la magia. Già, la magia. Il lavoro la prende solo in “prestito” (il termine romeno Strigoi indica le inquiete anime vaganti dei defunti) ne fa un abito dalle tinte accattivanti e la diffonde leggera sul centinaio di pagine che accompagnano il cammino del protagonista, Mark Connelly, detective che si nutre di caffè, sano raziocinio e poco disincanto. Classe ’84, triestina e residente a Muggia, una laurea in Beni culturali in indirizzo archeologico, Anja Zobin riversa nel suo primo romanzo la profonda passione per i culti antichi e i romanzi gialli, e nonostante il candore della scrittura in alcuni passaggi, evita razioni horror scontate o tuffi nel grigiore new age. Certo, la figura che appare in copertina ricorda Dylan Dog, mentre Carrie, una dei personaggi, è anche lei una adolescente dai capelli rossi, proprio come Sissi Spaceck nel film culto di Brian de Palma, “Carrie, lo sguardo di Satana”. Dettagli. Il romanzo scorre, il ritmo regge e il finale concede il rito per un sequel. Altri Strigoi, sembra, su cui indagare.
Francesco Cardella
Il Piccolo
Napeta kriminalna zgodba, ki jo bogatijo zanimive digresije
Knjižna novost- Prvenec Anje Zobin Strigoi…Strigoi
Danes ob 18. uri bo v knjigarni Ubik v Trstu (galerija Tergesteo) novinar Francesco Cardella predstavil knjižni prvenec Anje Zobin, kriminalni roman Strigoi…Strigoi.
V življenjepisu mlade pisateljice, doma iz Milj, najdemo zanimanje za zgodovino (je diplomirana arheologinja in je sodelovala pri novejših, pomembnih izkopavanjih v Ogleju), ezoteriko in modno oblikovanje. Ta kombinacija kultiviranosti, čuta za estetiko in fascinacije za senčno mejo med realnostjo in transcendenco je prisotna v srhljivem romanu, ki govori o skrivnostnem umoru najstnjice v vasi ameriške province, kjer nedvoumna znamenja v okoliščinah in načinu umora obudijo novodobni lov na čarovnice. V zaporedju skoraj filmskih prizorov avtorica prepleta niti zgodbe z obvladanjem prvin žanra, razčlenjevanjem psiholoških postopkov, sestavljanjem mozaika enigme s postopnim dodajanjem kamenčkov in koherentnim povezovanjem in razpletanjem mnogih poti do krivca. Navdušenje za poglabljanje zgodovinskih vsebin daje romanu osebno noto, z zanimivimi digresijami skozi čarovniške procese iz 17.stoletja in ustvarjanjem mostov s sodobnostjo. Knjiga najbolj prevzame ravno v teh prehodih, ki se prelijejo v gotsko črne situacije sodobne realnosti v tekočem stilu, ki ga razčlenjeni opisi ne otežijo. Kljub večstranskim zanimanjem in sposobnostim Zobinove, je roman začetek nove kariere bolj kot uspešna izjema, saj ljubezen do pisanja spremlja avtorico od otroštva:
Od nekdaj obožujem napeto in skrivnostno vzdušje, ki je tipično za to zvrst, tako kot zbiranje podatkov in sledi, sklepanje, iskanje krivca… Moram priznati, da se je vse začelo, ko sem kot otrok gledala nanizanko Umor, je napisala (La signora in giallo), ki je vzbudila moje zanimanje za detektivske preiskave. Tedaj sem začela tudi pisati, komaj po dvajsetem letu pa sem pomislila, da bi lahko ciljala tudi na objavo. Ostali poskusi so ostali v predalu, s tem romanom pa se mi je zdelo, da je prišel čas za velik korak.
Kako je prišlo do preskoka iz predala na police knjigarn?
Pisala sem eno leto in sem bila zadovoljna s svojim delom, čeprav to ni bilo zagotovilo, da bo všeč tudi založnikom. Tekst sem poslala na razne naslove. Izbrala sem tiste založbe, ki imajo nekaj več posluha za začetnike. Prejela sem celo par pozitivnih odgovorov in sem se usmerila v rimsko založbo Iris4, ki je objavila roman v zbirki Arcanum.
Kdaj pišeš?
Pišem od vedno, zame je spontana navada. Na začetku sem najraje pisala proti večeru ali ponoči, zdaj pa tudi dopoldne in popoldne, vsak dan. Najboljše ideje pridejo preden zaspim.
V kakšni meri se situacije in osebe romana prikradejo v tvoje življenje, tudi ko nisi ob pisalni mizi?
Vse osebe me spremljajo v vsakdanjem življenju; ko pišeš, živiš z njimi. Navdih za posamezna poglavja dobiš nepričakovano, ko hodiš po mestu, nekaj vidiš ali bereš. Jaz sem vedno imela bujno domišljijo.
V bodoče bodo tvoji romani verjetno pogosteje zapustili skrite predale…
Na koncu tega romana sem pustila nekaj odprtih vprašanj, morda se bo zgodba nadaljevala. Ali pa bi se lahko preizkusila v drugem žanru. Konec koncev tudi ta ni samo kriminalka, saj sem si zamislila roman z didaktično usmeritvijo, ki bi lahko spodbudila k razmišljanju o socialnih temah, o stvareh, ki jih v družbi ne odobravamo.
Rossana Paliaga
Primorski dnevnik
Traduzione dell’articolo del Primorski dnevnik del 26 settembre 2013
Avvincente romanzo giallo arricchito da interessanti divagazioni
Novità letteraria- Strigoi…Strigoi il libro d’esordio di Anja Zobin
Oggi alle 18 alla libreria Ubik (galleria Tergesteo) il giornalista Francesco Cardella presenterà il noir Strigoi…Strigoi, romanzo d’esordio di Anja Zobin.
Nella biografia della giovane scrittrice di Muggia spiccano il suo interesse per la storia (laureata in archeologia ha partecipato ad importanti scavi ad Aquileia), l’esoterismo e la creazione di modelli sartoriali. La combinazione di questi molteplici interessi, il senso dell’estetica e il fascino del sottile confine tra realtà e piano trascendentale sono gli elementi che fanno da sfondo a questo intrigante romanzo che parla del misterioso omicidio di una giovane ragazza in un paesino della provincia americana. Omicidio che per modalità e scenari darà vita a una moderna caccia alle streghe. Nel susseguirsi di scene di stampo quasi cinematografico, l’autrice intreccia i fili della storia padroneggiando gli elementi tipici di questo genere, analizzando i processi psicologici, componendo man mano l’intricatissimo puzzle con la graduale aggiunta e coerente integrazione di nuove tessere e tracciando le numerose vie che portano all’assassino. La passione per l’approfondimento di eventi storici dona al romanzo un tocco personale, con interessanti divagazioni che portano ai processi alle streghe del dicassettesimo secolo e alla creazione di ponti di collegamento con il presente. Il libro è particolarmente coinvolgente proprio in questi passaggi che sfociano in cupi avvenimenti di respiro gotico della realtà contemporanea, il tutto in uno stile fluido, per niente appesantito dalle descrizioni dettagliate. Nonostante i numerosi interessi e abilità della Zobin, il romanzo rappresenta più l’inizio di una nuova carriera che un’eccezione ben riuscita. Infatti l’amore per la scrittura accompagna l’autrice fin dall’infanzia:
L’atmosfera misteriosa e avvincente tipica di questo genere mi intriga da sempre, come anche la ricerca di indizi e delle tracce lasciate, la deduzione, la ricerca del colpevole… Devo ammettere che tutto è iniziato quando da bambina guardavo la serie tv La signora in giallo, è stata lei a scuscitare in me l’interesse per le indagini poliziesche. Da allora ho iniziato a scrivere, ma appena dopo i ventanni ho cominciato a pensare di poter pubblicare dei romanzi. I restanti esperimenti sono rimasti nel cassetto, ma con questo romanzo ho pensato di poter fare finalmente il grande passo.
Come ha fatto il romanzo a uscire dal cassetto e arrivare sugli scaffali delle librerie?
Ho impiegato un anno per la stesura ed ero soddisfatta del mio lavoro, anche se questo non rappresentava la garanzia che sarebbe stato apprezzato anche dagli editori. Ho spedito il manoscritto ad alcune case editrici che pubblicano anche opere di esordienti. Ho avuto alcuni riscontri positivi e mi sono orientata verso la casa editrice che ha sede a Roma, la Iris4 Edizioni, che ha pubblicato il romanzo nella collana Arcanum.
Quando scrivi?
Scrivo da sempre, per me è un’abitudine. All’inizio preferivo scrivere verso sera oppure di notte, adesso invece anche la mattina e il pomeriggio, ogni giorno. Le idee migliori mi vengono prima di addormentarmi.
Fino a che punto le situazioni e i personaggi del romanzo entrano a far parte della tua vita anche quando non sei seduta dietro la scrivania?
I personaggi mi accompagnano nella vita di tutti i giorni; quando scrivi, praticamente vivi con loro. L’ispirazione per i singoli capitoli arriva inaspettata, quando passeggi per la città, vedi qualcosa oppure mentre leggi. Ho sempre avuto una fervida immaginazione.
In futuro probabilmente i tuoi romanzi usciranno più spesso dal cassetto…
Nel finale di questo romanzo ho lasciato alcune domande senza risposta, forse la storia avrà una continuazione. Oppure potrei mettermi alla prova in un altro genere. Alla fin fine anche questo non è solo un giallo, ho voluto creare un romanzo con un orientamento didattico che potesse spronare a riflettere sulle tematiche sociali, su ciò che non viene approvato nella società.
Rossana Paliaga
Primorski dnevnik
Strigoi… Strigoi, un coinvolgente noir di Anja Zobin
Il corpo senza vita di Jenny, giovane figlia del sindaco della città, giace abbandonato nel cimitero di Burncreek, nel Maryland degli Stati Uniti. Il marchio a fuoco sul petto e le vetuste tombe del Seicento su cui è riverso il cadavere collegano la tragedia a cupe suggestioni rituali contigue alla stregoneria. Il detective Mark Connelly non lascia però che le indagini vengano viziate da superstizioni e pregiudizi culturali. Il poliziotto mira al sodo, ai fatti concreti, e interroga chiunque abbia a che fare con la vittima. Testimoni, amiche intime, compagni di scuola e famiglia. Dove si cela il colpevole? Per non tralasciare alcuna pista Mark contatta una giovane storica esperta in stregoneria che lo informa sul passato turbolento della cittadina. Le lapidi del Seicento su cui è stata trovata Jenny appartengono infatti a cinque donne bruciate sul rogo con l’accusa di stregoneria e il simbolo impresso a fuoco sul corpo della giovane è un marchio cerimoniale legato alla caccia alle streghe. Ecco le antiche vicende esoteriche intrecciarsi al presente criminale di Burncreek. Un ordito complesso, misterioso, sconcertante, occupa la mente dell’investigatore in un crescendo di inquietudine e ambiguità. STRIGOI… STRIGOI, coinvolgente noir edito dalla IRIS4 Edizioni, conquista e sbalordisce il lettore con contenuti sottili, temi affascinanti, analisi intelligenti, scrittura scorrevole, alta tensione narrativa… La prosa della giovane Anja Zobin riesce infatti a sedurre mescolando con efficacia racconto noir, elementi storici e riferimenti occulti senza mai lasciare che un piano offuschi l’altro. Sin dalle prime pagine si comprende che le ricerche del detective Connelly trascendono la mera indagine poliziesca per fare luce su eventi storicamente rilevanti, spesso mistificati, di sconcertante attualità. Confinare il fenomeno della caccia alle streghe in un passato lontano, oscuro e superstizioso è un errore fatale. Ancora oggi l’essere umano ricerca capri espiatori su cui far cadere le proprie frustrazioni, paure, angosce e insoddisfazioni. Cambiano definizioni, condanne, modi e rituali ma la sostanza permane immutata. Il pregiudizio del gruppo punisce indiscriminatamente, brutalmente, con logica poco lineare. Così le atrocità delle epoche andate si ripresentano nell’attualità caratterizzando profili e comportamenti di adolescenti provinciali, poco aperte al confronto e alla tolleranza. L’autrice è abilissima nel mostrare l’animo tormentato, irrisolto, precariamente maturo, di giovani donne ossessionate dalla moda, dal timore di essere escluse, dal desiderio di piacere a ogni costo. Sa scavare nei recessi più intimi dello spirito e dare profondità alle ombre morali della gioventù. E soprattutto stupisce la capacità della Zobin di preservare il mistero anche quando la sottotraccia storica e sociologica spiega con ragioni scientifiche il senso di un fenomeno problematico come la stregoneria. Tali i punti di forza di una pubblicazione fresca, piacevole e mai pretestuosa. STRIGOI… STRIGOI è un noir denso, dettagliato, dal finale imprevedibile che racconta e rivela. Dedicato a tutti coloro che in un testo cercano qualcosa in più… Oltre al solito assassino, s’intende. Ecco cosa tiene davvero con fiato sospeso sino all’ultima pagina.
Raffaella Tarantini
http://www.ilsudest.it/cultura-menu/55-cultura/3636-strigoi-strigoi-un-coinvolgente-noir-di-anja-zobin.html
Rituali esoterici, streghe, un delitto e un detective
Alla Ubik il noir alla Agatha Christie della Zobin
Uno sguardo alle vicende della stregoneria, l’altro ai temi più attuali del disordine sociale. Un delitto dagli apparenti tratti ritualistici affrontato da un detective armato solo di un sano filtro razionalistico. Per animare il suo primo racconto, la muggesana Anja Zobin assembla un ventaglio di tasselli ritagliati tra lo storico e il contemporaneo, dando così vita a “Strigoi… Strigoi” (Iris4 Edzioni, collana Arcanum), opera che l’autrice, accompagnata dal giornalista Francesco Cardella, presenterà oggi per la prima volta a Trieste, nel corso dell’incontro alla libreria Ubik, in galleria Tergesteo, alle 18. Classe 1984, laureata in Scienze dei beni culturali con indirizzo archeologico, nutrita dalle opere di Agatha Christie, Anja Zobin effettua il suo primo passo nel mondo della scrittura assemblando con cura alcune delle sue passioni, come lo scavo nel passato, la sfera esoterica e l’analisi della psiche umana, in bilico tra crepe morali e abbagli di redenzione. Ne consegue un testo agile, sorretto nel complesso da un degno stile narrativo, forse a volte candido ma mai superficiale, da collocare sotto la voce “noir”, modello che evita pretenziosi tonfi nel genere horror. L’opera di Anja Zobin è comunque cucita da ampi riferimenti alla stregoneria, ai simboli, ai culti misterici – e senza disdegnare contesti classici dal respiro gotico (il cimitero seicentesco), entro cui anche Dylan Dog andrebbe a nozze – ma i “colpi di teatro” non son sempre permeati dalla magia, anzi. Oggi l’autrice svelerà genesi e retroscena, tracciando forse un solco ideale per il possibile sequel (www.anjazobin.com).
Il Piccolo
Miljčanka Anja Zobin uspešno zaplula na knjižno tržišče
Predstavitev- Črna kriminalka Strigoi…Strigoi
Za Miljčanko Anjo Zobin se je začela zanimiva pustolovščina v morju knjižnega tržišča, saj je komaj izdala svoj prvenec, ki je doživel prvo, tržaško predstavitev v četrtek v knjigarni Ubik v galeriji Tergesteo. Njena črna kriminalka Strigoi…Strigoi, ki govori o skrivnostnem umoru z vznemirljivo čarovniško oznako, je deležna spodbudnega zanimanja, saj je namenjena širokemu krogu bralcev s sugestijami iz nadnaravne dimenzije, zgodovinskim ozadjem in elementi klasične detektivke. Pred nabito polno dvorano knjigarne je avtorica predstavila vsebine romana v pogovoru z novinarjem Francescom Cardello, ki je na prijetno sproščen način preletel zaznamujoče teme kriminalke, ki je odraz zanimanja mlade avtorice za zgodovino (saj se poklicno ukvarja z arheologijo), psihologijo ter, seveda, za dinamike žanra, ki zahteva ustvarjanje določene napetosti, vzbujanje radovednosti in spodbuja sposobnost sklepanja po danih podatkih. Zobinova je pojasnila, da se roman odvija v Ameriki, da bi se geografsko približal resnični zgodbi o čarovnicah iz Salema, kar daje pripovedi večjo kredibilnost. Govorila je tudi o zanimanju do čarovništva na dvojnem področju zgodovinskega in paranormalnega fenomena in o dejstvu, da gre za večni boj za oblast in za kontrolo nad družbenim ravnovesjem z izključitvijo nevarnih izjem, kar se v bistvu do danes ni spremenilo. Zaenkrat niso predvidena srečanja z avtorico v domačih Miljah, naslednja predstavitev pa bo 15.novembra v avditoriju v Ronkah. Medtem Anja že razmišlja o nadaljevanju zgodbe, kot tudi o pisanju scenarija za film, saj je več novinarjev (ocene o knjigi so bile do sedaj vse zelo pozitivne) ugotovilo, da je njeno pisanje zelo “filmsko”.
Rossana Paliaga
Primorski dnevnik
Traduzione dell’articolo del Primorski dnevnik del 28 settembre 2013
La muggesana Anja Zobin approda con successo sul mercato letterario
Presentazione del libro- Il noir Strigoi…Strigoi
Per la muggesana Anja Zobin è appena iniziata un’interessante avventura nel mare del mercato letterario avendo appena pubblicato il suo romanzo d’esordio che è stato presentato per la prima volta a Trieste giovedì nella libreria Ubik in galleria Tergesteo. Il suo noir Strigoi…Strigoi che parla di un misterioso omicidio a sfondo stregonesco, sta suscitando grande interesse essendo indicato ad un vasto pubblico, in quanto trae spunti dalla dimensione paranormale, dalla storia e dagli elementi del giallo classico. Davanti a una sala gremita della libreria, l’autrice ha presentato i contenuti del romanzo dialogando con il giornalista Francesco Cardella che ha presentato con piacevole leggerezza i temi principali del noir. Temi che rappresentano anche l’interesse dell’autrice per la storia (si occupa infatti di archeologia), per la psicologia e, naturalmente, per gli elementi caratteristici del genere giallo che richiede la creazione di una determinata tensione, suscita curiosità e invita il lettore a ragionare in base agli elementi dati. L’autrice ha spiegato di aver ambientato il romanzo in America per poterlo collegare anche geograficamente all’episodio storico delle streghe di Salem e dare così maggiore credibilità alla narrazione. Ha parlato inoltre dell’interesse per la stregoneria sia dal punto di vista storico che paranormale e dell’esistenza dell’eterna lotta per il potere e il controllo della società che tenta di sopraffare e annientare chi è d’ostacolo, cosa che ad oggi non è cambiata. Per il momento non sono previsti incontri con l’autrice nella “sua” Muggia, la prossima presentazione avrà luogo il 15 novembre all’Auditorium di Ronchi dei Legionari. Nel frattempo Anja pensa già al sequel e alla scrittura della sceneggiatura di film, in quanto molti giornalisti (le recensioni del libro sono state finora tutte molto positive) hanno notato che il suo stile di scrittura è molto cinematografico.
Rossana Paliaga
Primorski dnevnik
Strigoi…Strigoi: oggi alle 18 alla libreria Ubik di Trieste la presentazione del romanzo d’esordio di Anja Zobin
Siamo nel Maryland in America: all’interno di un cimitero del Seicento viene ritrovato il corpo di Jenny, adolescente. Questo l’inizio di Strigoi…Strigoi (Ed. Iris4, collana Arcanum), romanzo d’esordio della scrittrice triestina Anja Zobin, un mix fra il noir e il giallo. L’autrice lo presenterà oggi alle ore 18 alla Libreria Ubik di Trieste in Galleria Tergesteo, assieme al giornalista Francesco Cardella.
Strigoi…Strigoi è un libro scorrevole, un libro che si legge tutto d’un fiato. Le atmosfere seicentesche di Salem e il presente di una città di provincia americana sono filtrati attraverso gli occhi del bel detective Mark Connelly. Sarà Connelly a stabilire l’ordine nel caos, ma non troppo, poiché il finale lascia aperta la possibilità di un sequel.
Un sogno che diventa realtà, ci ha confessato Anja. Sì, perché la passione per la lettura, ma soprattutto per la scrittura ce l’ha sempre avuta, sin dai tempi del liceo. Nata a Trieste, classe ‘84, la passione per la storia e la ricerca del passato la portano a iscriversi all’Università degli Studi di Trieste alla Facoltà di Lettere e Filosofia, dove ha conseguito la Laurea in Scienze dei Beni Culturali con indirizzo archeologico. Da sempre appassionata di esoterismo, mistero, romanzi gialli e moda oggi si divide tra scrittura e creazione di modelli sartoriali.
Il romanzo, scritto di getto, ma frutto anche di ricerche specifiche, ci spiega l’autrice, è stato pubblicato dalla IRIS4 EDIZIONI nella collana “Arcanum”, dedicata al noir. Dopo varie ricerche anche a livello locale, Anja ha bussato alla porta di quelle nazionali, che pubblicano autori esordienti e non solo, ma alla fine ce l’ha fatta a realizzare il suo sogno. L’importante è “stare attenti alle case editrici che chiedono danaro per pubblicare un libro”.
Per scoprire altre curiosità sul libro e l’autrice non vi resta che passare alle Ubik di Trieste oggi, giovedì 26 settembre, alle ore 18.
Sara Matijacic
Bora.la
Il gusto di viaggiare in altri mondi sul filo del mistero e del soprannaturale
Dietro ai grandi occhi azzurri e ai delicati lineamenti del volto la grande passione per il mistero che la pervade dagli otto anni. A questa età risalgono i suoi primi racconti, abbandonati nel cassetto: “Mi piaceva vivere in altri mondi”. Anja Zobin, nata a Trieste, classe ’84, da allora è cresciuta. Dopo la laurea in Scienze dei Beni culturali con indirizzo archeologico si lancia in quell’opera prima che ben presto approda sul mercato: “Strigoi…Strigoi” (iris4edizioni, euro 13,50) è un piacevole noir che fila come un sorso d’acqua fresca e dove alla trama si uniscono il piacere di affondare le dita nella Storia e uno sguardo critico alla società contemporanea.
Come inizia l’avventura?
Dopo anni di bozze mai finite, ho pensato che era tempo di realizzare un progetto completo e che forse le mie idee potevano piacere agli altri. E mi son detta: perché no? Perché ritrovarsi un giorno con il rammarico di non aver investito nelle proprie passioni?
Avventura che ti ha portato a una casa editrice romana.
C’è la possibilità di “auto-pubblicarsi”, ma avevo bisogno di una conferma del mio lavoro. Ho quindi cercato delle case editrici specializzate nel genere noir, e alla fine mi hanno risposto in dieci. Una bella soddisfazione.
Nel libro si affronta il tema della caccia alle streghe. Come nasce la passione per il mistero e l’esoterismo?
Sono sempre stata una sognatrice. Mi ha sempre affascinato il non spiegato, quel qualcosa che va al di là della razionalità.
Le streghe erano perseguitate perché tacciate di legami col demonio. E la giovane uccisa nel libro? Quale legame tra lo ieri e l’oggi?
Senza svelare i particolari del libro, posso dire che il tema della stregoneria continua ad essere attuale in questo senso: viviamo in una società che critica e continua a condannare chi è diverso. Nel corso dei secoli è forse cambiata la punizione, ma non la società che, spesso, sotto un falso perbenismo, continua ad essere uguale a se stessa. La Storia, insomma, si ripete.
Accanto alla vittima ci sono altre figure di adolescenti. Il libro propone anche una riflessione su questo?
In parte. Osservando i ragazzini di oggi sugli autobus ho notato che sono decisamente diversi dalla mia generazione: sicuramente più svegli, ma anche riflesso di una società sempre più complessa, con tanti problemi. L’intento del mio romanzo è dunque offrire spunti sia per chi ama i colpi di scena che il paranormale, ma mi piace l’idea di poter offrire anche qualcosa in più, uno spunto di riflessione interiore, oltre al contenuto didattico per quel che riguarda l’elemento storico.
Quali le figure a cui ti ispiri mentre lavori?
Agli autori e protagonisti di alcune serie tv come Angela Lansbury, mentre con Agatha Christie condivido la passione per l’archeologia. Ma non ho autori preferiti in assoluto: in libreria mi piace affidarmi alla quarta di copertina.
Recensioni positive, un possibile lancio all’estero, vendite buone in tutta Italia. Un ottimo debutto nel tempestoso oceano del mercato librario. I prossimi passi?
In calendario ci sono altre quattro presentazioni nelle vicinanze di Roma, verso aprile- maggio. Poi sto pensando a un sequel e, nel frattempo, mi sono messa a studiare per perfezionare la tecnica di scrittura. Trovare un editore che crede in te è davvero gratificante, soprattutto per chi comincia da zero. Il problema più grande, almeno in Italia, è la distribuzione, e cioè riuscire ad affermarsi nonostante il monopolio delle grandi case editrici. Ma tutto questo è anche uno sprone a continuare, cercando di migliorarsi sempre più, non adagiandosi ai buoni risultati della “prima volta”.
A cura di Corinna Opara
Vita Nuova